Vinitaly ha archiviato la 56esima edizione
Autore: Davide Pierleoni - Responsabile Ufficio Commerciale e Marketing
Vinitaly ha archiviato la 56esima edizione 2024 con 97mila presenze che confermano l’importanza della manifestazione vinicola come tra le più importanti del panorama mondiale assieme a Prowein in Germania e Vinexpo in Francia. Sono aumentati gli operatori esteri provenienti da 140 paesi, che sono arrivati a quota 30.070 (sono il 31% del totale) e confermano il livello internazionale di questo evento. Tra questi, 1200 sono stati classificati come “top buyer” (e sono aumentati del 20% sul 2023) e provengono da 65 nazioni selezionate ovvero quelle di maggior interesse per il consumo di vino.
Cosa è emerso dalla fiera?
Il settore vino è uno dei più importanti del settore food&beverage italiano ed è anche uno dei più sensibili al tema della sostenibilità. Lo abbiamo avvertito girando tra gli stand e parlando con i nostri clienti presenti in fiera, con i quali ci siamo a lungo intrattenuti, ascoltando le loro parole.
Già lo scorso anno il report “Sostenibilità è qualità” di Fondazione Symbola e Ipsos aveva affermato come “negli ultimi anni si è assistito ad una costante crescita dell’importanza che i cittadini attribuiscono al tema della sostenibilità che è entrata ormai nella quotidianità delle persone. Molti cittadini sono sempre più informati, più consapevoli e attivi, e quindi più disponibili a mettere in discussione abitudini consolidate, stili di vita e modelli di consumo ancorati al passato”. Ancora secondo la ricerca, “I tre driver che spingono ad una maggiore attenzione alla sostenibilità sono, in ordine crescente di importanza, l’etica (dà un contributo pari al 6,5%), la paura, in particolare per i cambiamenti climatici e per il futuro del pianeta, (contribuisce per il 37%) e la qualità (con un contributo pari al 56,5%)”. Questa attenzione alla sostenibilità si traduce in un impatto positivo sul comportamento del consumatore perché il 71 % degli intervistati in questa ricerca è disposto a pagare di più per i prodotti sostenibili del viti-vinicolo perché sono di qualità superiore. Agli occhi del cittadino il settore vitivinicolo deve prestare particolare attenzione alla coltivazione, quando si parla di sostenibilità. Importanti anche la lavorazione, confezionamento e smaltimento.
Quali proposte operative e quali certificazioni
La disponibilità a pagare un maggior prezzo per un vino “sostenibile” si accompagna sempre alla richiesta di una certificazione che suffraghi e confermi la qualità del prodotto e dei comportamenti virtuosi adottati dall’organizzazione.
Tra le certificazioni di sostenibilità, possiamo individuarne una prima serie che si connotano per aver definito gli aspetti relativi al processo di produzione in ambito agricolo (in vigna) e al processo di vinificazione (in cantina). Tra quelle al top, parliamo di vino “biologico” e di vino “biodinamico”, dove abbiamo, da una parte, uno standard regolamentato dall’Unione Europea (logo Foglia Verde in etichetta), con un sistema di controllo e certificazione molto rigoroso a cui si può accompagnare uno standard volontario e una certificazione privata (logo Demeter etichetta).
Seguono quelle certificazioni che fanno riferimento alla “produzione integrata” applicata solo a livello agricolo in vigna (non si tratta di produzioni biologiche), come ad esempio il “Sistema Qualità Nazionale Produzione Integrata” (SQNPI) che consente l’utilizzo di un logo distintivo in etichetta, con un sistema di controllo e certificazione altrettanto rigoroso.
Poi abbiamo certificazioni e standard che per le organizzazioni richiedenti uniscono requisiti dal punto di vista sociale e ambientale e requisiti per il processo produttivo in vigna e in cantina. Sono certificazioni impegnative che richiedono un approccio preparatorio alla certificazione molto lungo; ad esempio, “VIVA=Viticoltura Sostenibile” del Ministero dell’Ambiente è una certificazione regolamentata disciplinata da regole definite dal ministero; altro esempio è “Equalitas”, molto simile al precedente nei contenuti tecnici, tuttavia si tratta di uno standard privato. Entrambi sono sottoposti a controlli e certificazioni da parte di enti certificatori di parte terza autorizzati ed entrambe prevedono un logo da apporre in etichetta, assieme a codici a barre o QR code.
Abbiamo ancora certificazioni che fanno riferimento alle performance ambientali del prodotto, in questo caso la bottiglia di vino. La “Dichiarazione Ambientale di Prodotto DAP=EPD” è uno standard internazionale ISO e viene certificato da organismi privati accreditati. Un’altra certificazione è quella “Carbon o Water footprint” in cui vengono misurati gli impatti nei confronti della emissione di Gas Serra climalteranti o nei confronti del consumo di acqua dolce.
Ancora, certificazioni che fanno riferimento a valori etici, come la certificazione “Vegan”, basata su disciplinari privati che impediscono l’utilizzo di materie prime e mezzi di produzione di origine animale, sia a livello di vigna che di cantina.
Infine, certificazioni e standard che definiscono regole per la salvaguardia della biodiversità, uno degli obiettivi fissati da Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, come “Biodiversity Alliance”, basate su regole di gestione del suolo e del soprassuolo per mantenere o aumentare il numero di organismi viventi (microflora e microfauna) che popolano i sistemi agrari interessati, in questo caso il vigneto.
Come CCPB può aiutarvi?
Per tutte queste certificazioni, CCPB si candida come il vs partner di riferimento, in quanto i nostri auditor sono qualificati per tutti gli schemi e siamo in grado di rilasciarle tutte in modo combinato e/o integrato tra loro, con notevoli vantaggi in termini economici, un interessante risparmio di tempo nella pianificazione e nella conduzione degli audit, una gestione dei rapporti con l’ente che sarà facilitata perché troverete un unico interlocutore che vi assiste e vi segue, dalla domanda di certificazione fino al rilascio del certificato.
Per informazioni in merito a queste certificazioni potete contattare il nostro ufficio commerciale, Davide Pierleoni dpierleoni@ccpb.it 071-7916313 - +39 335 7168918 e il personale tecnico di riferimento allo 051-6089811 ccpb@ccpb.it .
Certificazione: Reg. Ue 2018/848, il biologico nell’Unione Europea SQNPI Sistema Qualità Nazionale di Produzione Integrata VIVA Sustainable Wine EPD – Dichiarazione ambientale di prodotto Carbon Water footprint Prodotti vegani Biodiversity Alliance: qualità biologica del suolo
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