Certificare la produzione integrata volontaria
Autore: Vincenzo Arra - Ufficio controllo e certificazione di Prodotto CCPB

Cogliamo l'occasione della scadenza per il rilascio delle domande di certificazione SQNPI, fissata al prossimo 15 Giugno, per un riepilogo sulla produzione integrata volontaria in Italia. Ricordiamo anche che le domande rilasciate dopo tale data incorreranno in punteggi di penalità, come da Linee Guida per i Piani di Controllo SQNPI 2019.
Cosa è la produzione integrata
La produzione integrata volontaria è un sistema di produzione non solo agricola, ma nel tempo estesa anche alla trasformazione agroalimentare, che riduce l’impiego di input esterni e pone vincoli specifici allo scopo di limitare l’impatto ambientale e sulla salute dei consumatori delle produzioni.
Il sistema normativo italiano si basa sulla pubblicazione annuale di linee guida ministeriali, che devono essere recepite dalle Regioni e Province Autonome per la stesura di Disciplinari di Produzione Integrata specifici per i singoli prodotti.
Come funziona la certificazione
Il rispetto dei requisiti previsti da tali disciplinari è sempre più legato a processi di certificazione delle aziende aderenti, in quanto i controlli di parte terza, effettuati da organismi di controllo e certificazione competenti, che si avvalgono anche di analisi di laboratorio, garantiscono la verifica dei processi produttivi su ogni realtà che si impegna all’applicazione dei principi della produzione integrata.
Per questi motivi, i prodotti conformi ai Disciplinari di Produzione Integrata, che ottengono la certificazione ad uno standard regionale o nazionale, acquisiscono un valore aggiunto dovuto alla maggiore qualità, salubrità, rispetto dell’ambiente e controllo dei prodotti.
I PSR
Per incentivare le aziende agricole al rispetto dei principi della produzione integrata, i Programmi di Sviluppo Rurale regionali prevedono rimborsi e premi per le organizzazioni che dimostrano la loro applicazione con certificati di conformità.
Disciplinari nazionali e regionali
Gli schemi principali, basati su processi di certificazione, a livello nazionale sono:
- SQNPI (Sistema Qualità Nazionale di Produzione Integrata), che in pochi anni è diventato lo standard di riferimento per le produzioni integrate italiane e, già da qualche anno, è possibile trovare sugli scaffali i prodotti etichettati col “marchio dell’ape”
- UNI 11233, standard accreditato Accredia che permette di certificare le produzioni integrate delle filiere agroalimentari
Mentre i marchi collettivi e schemi regionali che valorizzano le produzioni integrate sono:
- Qualità Controllata (QC) della Regione Emilia Romagna
- Qualità Verificata (QV) della Regione Veneto
- Agriqualità della Regione Toscana
- AQUA (Agricoltura, Qualità, Ambiente) della Regione Friuli Venezia Giulia
- Qualità Garantita dalle Marche (QM)
- Prodotti di Qualità Puglia
- Qualità Sicura (QS) della Regione Sicilia
Certificazione: SQNPI Sistema Qualità Nazionale di Produzione Integrata Regione Toscana – Agriqualità Regione Veneto – Qualità verificata Regione Emilia Romagna – Qualità controllata Regione Friuli Venezia Giulia – AQUA Regione Sicilia – Qualità Sicura Garantita Regione Marche QM Qualità garantita Regione Puglia Regime di Qualità Regionale
Tags: agroalimentare, Disciplinari regionali, Produzione integrata, SQNPI