Biodiversity Alliance e il progetto meleto pedonabile sostenibile

Pubblicato il: 07/02/2018
Biodiversity Alliance e il progetto meleto pedonabile sostenibile

A metà gennaio 2018 sono stati presentati i primi risultati del progetto Meleto Pedonabile Sostenibile, che coinvolge Apot, la Fondazione Edmund Mach, il Consorzio Innovazione Frutta e CCPB srl.

Meleto Pedonabile Sostenibile

L’iniziativa, della durata di tre anni, ha lo scopo di individuare delle tipologie di allevamento del melo che possono essere adattate alle diverse aziende frutticole del Trentino promuovendo l’adozione di tecniche di produzione sostenibili, in particolare tecniche di coltivazione particolarmente avanzate ed adatte per contenere l’impiego di fitofarmaci riducendone la deriva e mitigando in tale modo gli impatti ambientali causati dall’attività agricola.

Il progetto ‘Meleto Pedonabile Sostenibile’ esprime diversi aspetti, tutti molto significativi, si tratta di un progetto condiviso pubblico-privato che segue la logica della Partnership Europea per l'Innovazione (PEI), ovvero una modalità di lavoro particolarmente adatta per offrire al sistema produttivo soluzioni adeguate e rapide ai problemi in campo. Gli obiettivi posti sono in tal senso molto importanti e perfettamente in linea con le istanze di sostenibilità lanciate da Apot.

Biodiversity Alliance

In questo progetto la parte tecnica relativa alla valutazione della sostenibilità è stata affidata a CCPB srl, che da trent’anni lavora nel settore biologico e delle produzioni sostenibili. In particolare modo è stato applicato il protocollo DTP 17 - Biodiversity Alliance realizzato da CCPB, che si pone come obiettivo quello di valutare la sostenibilità attraverso l’utilizzo di altro indicatore spesso trascurato, ma che è uno dei pilastri portanti di un ecosistema produttivo sostenibile, ovvero la biodiversità, in particolare in questo caso la Biodiversità del suolo.

L’attività è stata effettuata su circa 4500 aziende frutticole concentrate in 4 aree diverse, Val di Non, Trento Sud, Trento Nord e Val Sugana. La valutazione del metodo di produzione e delle tecniche produttive delle aziende, che devono essere in linea con determinati criteri e parametri di sostenibilità definiti dallo standard, a corredo di queste info, è stata effettuata l’analisi della Qualità Biologica dei Suoli attraverso l’indice QBS-ar (Parisi et al. 2001) effettuata su campioni di terreno prelevati nelle diverse aziende, analisi atta a monitorare le forme di vita presenti nel terreno ed a valutarne la vitalità e la qualità biologica.

I risultati di biodiversità ottenuti

Già alla fine del primo anno di lavoro il progetto ha dimostrato come la vitalità dei suoli trentini delle aeree selezionate sia mediamente di buon livello e paragonabile tra sistemi produttivi diversi, e questo ha permesso di arrivare alla certificazione della ‘biodiversità’ in base al protocollo Biodiversity Alliance.

Questo primo importante risultato consente di guardare avanti con ottimismo, serve anche come da fotografia, da check di un determinato ecosistema produttivo, da prendere come spunto di partenza verso miglioramenti ulteriori, recuperando l'importanza del terreno come fattore primario per la qualità del frutto e la salute del frutteto”.

CCPB srl monitora attentamente e scrupolosamente tutte le novità nel settore per garantire ai propri clienti dei sevizi sempre più efficienti e d al passo con i tempi.

GIUSEPPE MAIO - Ufficio Controllo e Certificazione di Prodotto CCPB