Tessuti intelligenti: quando il filato pensa
Autore: Ufficio Stampa - Comunicazione
Non sono più solo fili e trame: i tessuti “smart” stanno cambiando il modo in cui vestiamo, proteggiamo e persino curiamo il nostro corpo. Grazie a fibre sensorizzate o trattate con nanotecnologie, oggi esistono capi che regolano la temperatura corporea, monitorano parametri vitali, si illuminano al buio o cambiano colore in base alla luce.
Nel settore sportivo, una maglia può misurare la frequenza cardiaca senza bisogno di fasce aggiuntive, o rilasciare gradualmente sostanze idratanti sulla pelle durante l’attività fisica. In ambito sanitario, tessuti con sensori integrati avvertono di cambiamenti di postura, segnalano il rischio di piaghe da decubito o monitorano costantemente parametri medici. Nella moda, il design si arricchisce di effetti dinamici, come stampe che si attivano con il calore o luci incorporate nei tessuti per eventi e spettacoli.
La sfida? Unire queste funzioni alla sostenibilità. Un tessuto tecnologico può essere anche “green” se progettato con fibre riciclabili, coloranti a basso impatto e processi produttivi alimentati da energia rinnovabile. Alcuni progetti puntano già a certificazioni come GOTS e GRS RCS per garantire non solo performance, ma anche sicurezza per chi li indossa e per l’ambiente.
Il futuro si muove verso la circolarità intelligente: capi che, oltre a “pensare” durante l’uso, siano progettati per un riciclo facile e completo a fine vita. Perché il vero tessuto smart non sarà solo quello che reagisce agli stimoli, ma quello che lo fa rispettando il pianeta e prolungando il proprio ciclo vitale.

