Aggiornamento per le aziende certificate GRS e RCS: Guida ai Materiali Riciclati V2.0
Autore: Costanza Marri - Responsabile di schema Ufficio controllo e certificazione di Prodotto CCPB
Il 1° luglio 2025 Textile Exchange ha rilasciato la nuova Guide to Recycled Materials V2.0, che sostituisce la precedente versione V1.0.
L’obiettivo è chiarire e garantire la credibilità delle dichiarazioni di riciclato per i prodotti tessili e non.
La sua applicazione diventa obbligatoria dal 1° ottobre 2025 per tutte le verifiche condotte sugli standard GRS e RCS
Scorriamo insieme i punti principali.
- Definizioni aggiornate di materiale pre-consumo e post-consumo; il riferimento resta la norma ISO 14021: solo i materiali effettivamente destinati a discarica/incenerimento e recuperati possono essere qualificati come riciclati. Tuttavia viene specificato che i materiali che storicamente hanno già un uso commerciale o potenziale in altre industrie (per esempio senza necessità di riciclo), sono esclusi. Per il materiale pre-consumo, inoltre, non è obbligatorio che il processo di riciclo avvenga in un sito diverso da quello che lo ha generato.
- Chiarezza su sottoprodotti e rifiuti: viene inserito un albero delle decisioni schematico per attribuire correttamente la definizione di rifiuto o sottoprodotto.
- Tipologie di Processi di riciclo riconosciuti: meccanico (tra cui il riciclo di fibre/materiale sintetici e fibre cellulosiche, in cui vengono ottenuti pellets con processi termici o dissoluzione) , chimico (purificazione con solventi, depolimerizzazione chimica, depolimerizzzione termica) e biologico (digestione aerobica o anaerobica).
- Limiti tecnici per cotone e lana riciclati meccanicamente (titoli di filato e lunghezze fibra a seconda della provenienza del materiale, dei processi subiti e dei mix di composizione). Eventuali eccezioni devono essere obbligatoriamente valutate da Textile Exchange.
- Esempi di input accettati Post-consumo: Abiti usati raccolti tramite programmi di brand/retailer o centri di raccolta; Bottiglie PET; Reti da pesca a fine vita; Pneumatici e plastica post-consumo.
- Esempi di input accettati Pre-consumo: Scarti di taglio tessile (cutting waste), Hard waste da filatura (ring frame, winding machine, open end), Scarti di tessitura come selvedge e residui da avviamento, Tessuti o capi respinti per difetti di qualità non rivendibili.
- Esempi di input non accettati: Scarti interni riutilizzati nello stesso processo produttivo (es. rifili, regrind, rework), Rimanenze di magazzino o tessuti invenduti senza difetti, Merci di seconda scelta o rivendibili nei mercati paralleli senza trasformazione, Prodotti restituiti che possono essere rivenduti come nuovi o a prezzo scontato.
- Viene integrata la lista degli input non tessili ammessi e non ammessi (es. settore legno, elettronica, carta, polietilene, poliuretano ecc.): in tutti i casi viene ribadito che solo i prodotti difettosi sono ammessi o restituiti, non gli scarti del processo produttivo.
- Criteri per gli enti di certificazione per l’approvazione di input: se l’input risulta elencato nel documento può essere accettato dagli enti di certificazione senza necessità di richiesta a Textile Exchange. Negli altri casi deve essere chiesta approvazione a Textile Exchange sottoponendo la documentazione necessaria
Alle aziende certificate o in fase di certificazione è richiesto di:
- Verificare che i propri input siano tra quelli accettati.
- Adeguare i processi interni e la documentazione entro ottobre 2025.
- Collaborare con gli enti di certificazione per eventuali richieste di approvazione di nuovi materiali.
CCPB è a disposizione per supportare le aziende. Il documento è disponibile nel Knowledge Center di Textile Exchange
Certificazione: Textile Exchange: tessile riciclato
Tags: tessile reciclato

