Microplastiche nei Cosmetici: cosa dice la normativa e come si difendono i brand certificati

Pubblicato il: 22/05/2025

Autore: Ufficio Stampa - Comunicazione

Microplastiche nei Cosmetici: cosa dice la normativa e come si difendono i brand certificati

L'attenzione verso l'impatto ambientale dei cosmetici è in costante crescita, e tra i temi più dibattuti degli ultimi anni troviamo quello delle microplastiche. Invisibili all’occhio umano, ma presenti in molti prodotti cosmetici, le microplastiche rappresentano una minaccia concreta per l’ambiente marino e per la catena alimentare.

Si tratta di particelle solide di plastica inferiori a 5 mm, spesso utilizzate per le loro proprietà esfolianti, filmanti o per migliorare la texture dei prodotti. Le ritroviamo in scrub, dentifrici, fondotinta, detergenti viso e corpo. Ma non lo saranno ancora per molto.

A livello europeo, la proposta di restrizione sulle microplastiche all’interno del regolamento REACH è stata finalmente approvata nell'ottobre 2023. L'obiettivo è vietarne l’uso intenzionale in un’ampia gamma di prodotti, compresi quelli cosmetici, entro pochi anni. Un cambiamento epocale, che richiede ai produttori di ripensare le proprie formulazioni in chiave sostenibile.

In questo scenario, le aziende che hanno scelto di certificare i propri cosmetici secondo standard ambientali riconosciuti sono spesso già compliant con le direttive in arrivo. I disciplinari di certificazione, infatti, vietano l’uso di microplastiche e privilegiano ingredienti naturali, biodegradabili e sicuri.

Oltre a tutelare l’ambiente, scegliere la certificazione permette ai brand di comunicare trasparenza e impegno, offrendo al consumatore uno strumento oggettivo per orientarsi. La certificazione si trasforma così in una leva di fiducia e differenziazione, in un mercato sempre più attento al green ma spesso confuso dal marketing.

Perché aspettare che la legge ci obblighi, quando si può costruire da subito una fiducia duratura con i propri clienti?