Anche il Tessile sposa l’Agricoltura Rigenerativa
Autore: Davide Pierleoni - Responsabile Ufficio Commerciale e Marketing

L'agricoltura rigenerativa nel settore tessile è una pratica emergente e rivoluzionaria che mira a produrre materie prime tessili (come cotone, canapa o lana) in modo da ripristinare e migliorare la salute del suolo, aumentare la biodiversità, e combattere i cambiamenti climatici. È un approccio che va oltre la sostenibilità: non si limita a ridurre l'impatto ambientale, ma punta a rigenerare attivamente gli ecosistemi agricoli.
Cos'è l'agricoltura rigenerativa?
È un insieme di pratiche agricole che lavorano in armonia con la natura, tra cui:
- Rotazione delle colture e colture di copertura, per arricchire il suolo.
- Non lavorazione o minima lavorazione del terreno, per preservarne la struttura e la vita microbica.
- Piantumazione di alberi e siepi (agroforestazione), che favorisce la biodiversità.
- Pascolo rotativo per animali, nel caso della produzione di lana.
- Compostaggio e fertilizzanti naturali, invece di quelli chimici.
Applicazione nel tessile
Nel mondo della moda e dei tessuti, l'agricoltura rigenerativa viene applicata soprattutto nelle filiere del:
- Cotone rigenerativo: coltivato con tecniche che migliorano il carbonio organico nel suolo.
- Lana rigenerativa: ottenuta da pecore allevate in pascoli rigenerativi.
- Canapa e lino: già intrinsecamente più sostenibili, possono beneficiare di pratiche rigenerative per essere ancora più ecologici.
Benefici
- Assorbimento del carbonio: i terreni rigenerati possono sequestrare grandi quantità di CO₂.
- Suoli più sani: migliorano la ritenzione idrica, riducendo la necessità di irrigazione.
- Maggiore resilienza climatica: colture e allevamenti più resistenti agli eventi estremi.
- Etica e trasparenza: le aziende che investono in queste pratiche sono spesso più attente al benessere degli agricoltori e degli ecosistemi.
Chi la sta usando?
Marchi come Patagonia, Kering (Gucci, Stella McCartney), The North Face, e Cotton Connect stanno già sviluppando o supportando filiere tessili basate sull’agricoltura rigenerativa.
Quali standard per la certificazione?
Sono diversi gli enti o le associazioni internazionali che hanno creato documenti normativi a fronte dei quali rilasciare un certificato che attesti che un determinato prodotto tessile o la materia prima sono stati ottenuti secondo le regole. Vediamo quali sono:
- Regenerative Organic Certified® (ROC) è promosso da Rodale Institute e riguarda la Salute del suolo (agricoltura rigenerativa vera e propria), il Benessere animale, la Giustizia sociale per i lavoratori agricoli; 3 Livelli di certificazione: Bronze, Silver, Gold; È considerato uno degli standard più completi e rigorosi oggi disponibili. Applicabile a: cotone, lana, lino, canapa e anche a prodotti alimentari.
- Textile Exchange – Regenerative Agriculture Landscape Analysis; Non è una vera e propria certificazione, ma una piattaforma di studio e standardizzazione che raccoglie dati e definizioni condivise sull’agricoltura rigenerativa per uso tessile. L’Obiettivo è creare criteri armonizzati per valutare progetti rigenerativi e aiutare i brand a implementare filiere verificate. Ricordiamo che Textile Exchange lavora anche con standard come Organic Content Standard (OCS) e Responsible Wool Standard (RWS), che possono essere integrati con pratiche rigenerative.
- ZQRX (ZQ Regenerative Index); è focalizzato sulla lana ed è promosso da The New Zealand Merino Company; è una piattaforma che valuta l’impegno dei produttori di lana su più dimensioni rigenerative (ambiente, benessere animale, comunità). Non è una certificazione stand-alone, ma una valutazione basata su dati per aiutare i brand a raccontare il valore rigenerativo della loro lana.
- RegenAgri® è quello più noto, promosso da un ente certificatore e fornisce uno schema di certificazione per sistemi agricoli rigenerativi, con focus su Salute del suolo, Biodiversità, Rotazione colturale, Uso responsabile di input esterni. È più orientato al settore agricolo in generale, ma si può applicare anche a colture tessili.
CCPB è impegnato da tempo nel settore tessile, come certificatore di aziende, processi e prodotti che si connotano proprio per la scelta green, biologica, naturale, sostenibile.
La certificazione riveste un ruolo fondamentale per la crescita competitiva delle imprese: migliora la qualità del prodotto e il suo impatto ambientale, rafforza la sicurezza e costituisce un insostituibile servizio di garanzia e fiducia per i consumatori.
CCPB certifica i prodotti tessili secondo i più autorevoli, rigorosi e riconosciuti standard internazionali:
- GOTS Global Organic Textile Standard
- Textile Exchange
- GRS Global Recycled Standard
- OCS Organic Content Standard
- RCS Recycled Claim Standard
- Responsible Animal Fiber (a breve)
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