Anche il Tessile sposa l’Agricoltura Rigenerativa

Anche il Tessile sposa l’Agricoltura Rigenerativa

L'agricoltura rigenerativa nel settore tessile è una pratica emergente e rivoluzionaria che mira a produrre materie prime tessili (come cotone, canapa o lana) in modo da ripristinare e migliorare la salute del suolo, aumentare la biodiversità, e combattere i cambiamenti climatici. È un approccio che va oltre la sostenibilità: non si limita a ridurre l'impatto ambientale, ma punta a rigenerare attivamente gli ecosistemi agricoli.

Cos'è l'agricoltura rigenerativa?

È un insieme di pratiche agricole che lavorano in armonia con la natura, tra cui:

  • Rotazione delle colture e colture di copertura, per arricchire il suolo.
  • Non lavorazione o minima lavorazione del terreno, per preservarne la struttura e la vita microbica.
  • Piantumazione di alberi e siepi (agroforestazione), che favorisce la biodiversità.
  • Pascolo rotativo per animali, nel caso della produzione di lana.
  • Compostaggio e fertilizzanti naturali, invece di quelli chimici.

Applicazione nel tessile

Nel mondo della moda e dei tessuti, l'agricoltura rigenerativa viene applicata soprattutto nelle filiere del:

  • Cotone rigenerativo: coltivato con tecniche che migliorano il carbonio organico nel suolo.
  • Lana rigenerativa: ottenuta da pecore allevate in pascoli rigenerativi.
  • Canapa e lino: già intrinsecamente più sostenibili, possono beneficiare di pratiche rigenerative per essere ancora più ecologici.

Benefici

  • Assorbimento del carbonio: i terreni rigenerati possono sequestrare grandi quantità di CO₂.
  • Suoli più sani: migliorano la ritenzione idrica, riducendo la necessità di irrigazione.
  • Maggiore resilienza climatica: colture e allevamenti più resistenti agli eventi estremi.
  • Etica e trasparenza: le aziende che investono in queste pratiche sono spesso più attente al benessere degli agricoltori e degli ecosistemi.

Chi la sta usando?

Marchi come Patagonia, Kering (Gucci, Stella McCartney), The North Face, e Cotton Connect stanno già sviluppando o supportando filiere tessili basate sull’agricoltura rigenerativa.

Quali standard per la certificazione?

Sono diversi gli enti o le associazioni internazionali che hanno creato documenti normativi a fronte dei quali rilasciare un certificato che attesti che un determinato prodotto tessile o la materia prima sono stati ottenuti secondo le regole. Vediamo quali sono:

  1. Regenerative Organic Certified® (ROC) è promosso da Rodale Institute e riguarda la Salute del suolo (agricoltura rigenerativa vera e propria), il Benessere animale, la Giustizia sociale per i lavoratori agricoli; 3 Livelli di certificazione: Bronze, Silver, Gold; È considerato uno degli standard più completi e rigorosi oggi disponibili. Applicabile a: cotone, lana, lino, canapa e anche a prodotti alimentari.
  2. Textile Exchange – Regenerative Agriculture Landscape Analysis; Non è una vera e propria certificazione, ma una piattaforma di studio e standardizzazione che raccoglie dati e definizioni condivise sull’agricoltura rigenerativa per uso tessile. L’Obiettivo è creare criteri armonizzati per valutare progetti rigenerativi e aiutare i brand a implementare filiere verificate. Ricordiamo che Textile Exchange lavora anche con standard come Organic Content Standard (OCS) e Responsible Wool Standard (RWS), che possono essere integrati con pratiche rigenerative.
  3. ZQRX (ZQ Regenerative Index); è focalizzato sulla lana ed è promosso da The New Zealand Merino Company; è una piattaforma che valuta l’impegno dei produttori di lana su più dimensioni rigenerative (ambiente, benessere animale, comunità). Non è una certificazione stand-alone, ma una valutazione basata su dati per aiutare i brand a raccontare il valore rigenerativo della loro lana.
  4. RegenAgri® è quello più noto, promosso da un ente certificatore e fornisce uno schema di certificazione per sistemi agricoli rigenerativi, con focus su Salute del suolo, Biodiversità, Rotazione colturale, Uso responsabile di input esterni. È più orientato al settore agricolo in generale, ma si può applicare anche a colture tessili.

CCPB è impegnato da tempo nel settore tessile, come certificatore di aziende, processi e prodotti che si connotano proprio per la scelta green, biologica, naturale, sostenibile.

La certificazione riveste un ruolo fondamentale per la crescita competitiva delle imprese: migliora la qualità del prodotto e il suo impatto ambientale, rafforza la sicurezza e costituisce un insostituibile servizio di garanzia e fiducia per i consumatori.

CCPB certifica i prodotti tessili secondo i più autorevoli, rigorosi e riconosciuti standard internazionali:

  1. GOTS Global Organic Textile Standard 
  2. Textile Exchange 
    1. GRS Global Recycled Standard
    2. OCS Organic Content Standard
    3. RCS Recycled Claim Standard
    4. Responsible Animal Fiber (a breve)

Per maggiori informazioni, contattateci:

Responsabile Commerciale Davide Pierleoni  335/7168918 - 071/7916313 dpierleoni@ccpb.it 

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