ECOMONDO 2024 – una giornata nel Textile District

ECOMONDO 2024 – una giornata nel Textile District

Si è svolta dal 5 all'8 Novembre a Rimini la manifestazione fieristica Ecomondo, punto di incontro dell'economia sostenibile e circolare.
Con uno spazio dedicato e un ricco programma di eventi nell'ambito del Textile District, anche il settore tessile è stato protagonista di questa edizione 2024.

Il comparto della moda infatti da un lato è un pilastro dell'economia europea, ma dall'altro genera il 10% delle emissioni globali di carbonio.
In diversi tavoli è stata affrontata la normativa EPR (Extended Producer Responsibility - Responsabilità Estesa del Produttore), che per la prima volta verrà introdotta a livello europeo nel comparto tessile. Il concetto di per sé non è nuovo, e si basa sul principio che chi inquina paga, ovvero chi produce beni immessi sul mercato europeo ha l'obbligo di contribuire alla gestione dei rifiuti generati dai prodotti stessi. Per alcune filiere produttive la EPR è già un obbligo, ma, con la proposta di modifica della direttiva quadro sui rifiuti, anche le imprese tessili saranno chiamate a sostenere i costi di fine vita dei prodotti.

Sul palcoscenico della workshop area del Textile District di Ecomondo si sono succeduti i diversi attori e portatori di interesse, ognuno con la sua visione e la sua storia.
Nella mattinata del 7 novembre il Professore Andrea Farì dell'Università LUMSA ha sintetizzato il quadro normativo, ponendo l'accento sulla grande opportunità che si presenta alle imprese del comparto tessile e al contempo sullo sforzo richiesto nel ripensare i prodotti in una nuova ottica di sostenibilità. La normativa EPR infatti è strettamente connessa con Il Regolamento europeo suIl’ecoprogettazione ed ecodesign in vigore dal 18 luglio 2024 (Reg. 2024/1781).

Il CEO del Consorzio Rematrix Enrico Soffiati ha presentato l'esperienza del consorzio come modalità collettiva per ottemperare agli obblighi normativi, nella quale raccolta, selezione e trattamento dei rifiuti tessili vengono gestiti da un unico soggetto nel quale confluiscono tecnologie ed esperienze fino a diventare fornitore di materia prima seconda per le aziende aderenti.
Sono state presentate alcune esperienze innovative di recupero e riciclo di prodotti tessili: Rubber Conversion, con il processo di devulcanizzazione della gomma da scarti di produzione, invenduto o campagne di take back; Level e RE-SPORT, con il recupero e riciclo di materiali utilizzati per la protezione termica. Il supporto informatico di Cloov infine permette lo sviluppo di un modello di business circolare garantendo trasparenza e tracciabilità di tutti i processi.

Nel pomeriggio la tavola rotonda organizzata dal Comitato Tecnico Scientifico Ecomondo & Utilitalia e ISPRA ha visto succedersi anche esponenti delle istituzioni e delle associazioni di settore. Mauro Scalia di Euratex ha illustrato il quadro normativo attuale dell’EPR, ponendo l’accento sui temi più controversi della negoziazione in corso: campo di applicazione, ruolo delle piccole medie imprese, definizione dei target di riciclo e riutilizzo, ruolo delle imprese sociali. Francesca Fanti, della Direzione generale economia circolare e bonifiche del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, ha illustrato il gruppo di lavoro interno al ministero e le interlocuzioni con il JRC in ambito europeo.

Valeria Frittelloni di ISPRA ha sottolineato la difficoltà di reperire dati affidabili: i dati ufficiali riportano 160mila tonnellate di rifiuti tessili urbani, ma le stime sono di quantità 10 volte superiori; secondo i controlli merceologici sull’indifferenziato ben il 17% dei rifiuti prodotti dai cittadini sono tessili. Frittelloni ha poi spiegato che da una parte ben il 98% dei Comuni italiani ha attivato la raccolta differenziata dei rifiuti tessili, ma ci sono ampi spazi di miglioramento per quanto riguarda la capillarità, la qualità e la destinazione dei rifiuti.
Franco Bonesso di ANCI ha fornito il punto di vista dei Comuni, sottolineando la necessità di efficientare la raccolta, dare priorità al riuso e implementare la parte di riciclo, ancora notevolmente sottodimensionata rispetto alle necessità.

Giuseppe Finocchiaro di RETESSILE (Rete Nazionale Cooperative Sociali) ha evidenziato il ruolo delle cooperative sociali impegnate nella raccolta dei rifiuti tessili urbani.
Mauro Chezzi, in rappresentanza dei consorzi della filiera del tessile, ha sottolineato che la raccolta deve essere finalizzata in prima istanza al riutilizzo, e ha definito il riciclo come “pedina mancante”, in quanto la messa a punto di processi di riciclo efficienti è ancora agli albori. Per Chezzi fattori chiave di successo sono anche tracciabilità e trasparenza dei flussi e la governance dei sistemi consortili.
Infine Filippo Agazzi, Amministratore Delegato Aprica (Gruppo a2a) ha marcato l’importanza dello scarto tessile, come nuova materia prima di cui l’industria – sono parole di Agazzi - è già “affamata”.

Menzione a parte merita l’esperienza di DMV SRL BENEFIT. L’azienda, fondata da Elena Viscusi, si occupa di attivare progetti di sostenibilità non solo ambientale, ma anche sociale, mettendo insieme gli attori della filiera e creando valore aggiunto (economico, ambientale e umano) a partire da scarti di lavorazione. Emblematico è il progetto We Are One che ha creato una rete di aziende ed enti no-profit che, a partire da scarti di lavorazione, grazie al lavoro di persone vulnerabili, rende possibile una sostenibilità a 360°, mettendo in connessione positiva realtà operanti in distretti locali della Toscana. In questo contesto la consulenza legale di Daniela Della Rosa è fondamentale per sottrarre al ciclo dei rifiuti gli scarti tessili e “trasformarli” in sottoprodotti a cui dare nuova vita.

Uscendo da Ecomondo, resta la sensazione di grande fermento nell’area tessile: la strada verso la sostenibilità e la circolarità dei prodotti tessili è iniziata, e la capacità di tutti gli attori coinvolti di organizzare, innovare, e superare insieme divergenze e difficoltà avrà un ruolo determinante nel raggiungere il traguardo.