Botanicals; nubi minacciose da Bruxelles
Autore: Davide Pierleoni - Responsabile Ufficio Commerciale e Marketing

L’assemblea annuale di SISTE (Società Italiana di Scienze Applicate alle Piante Officinali e ai Prodotti per la Salute) ed il convegno dal titolo “VALORE DELLA RICERCA SCIENTIFICA NELLA REGOLAMENTAZIONE DEI BOTANICALS NEI PRODOTTI PER LA SALUTE” tenutosi a Milano lo scorso 4 ottobre, assieme ad Assoerbe, ha messo in luce una problematica che sta per investire ogni settore che impieghi le sostanze ed i preparati vegetali che sono diventati i componenti principali di cosmetici, mangimi e prodotti per animali, farmaci e dispositivi medici, di una significativa parte degli integratori alimentari, di fitofarmaci, nonché di prodotti per la casa e di tessuti.
Un mercato in crescita a conferma che la chimica di origine naturale sta sostituendo la chimica di sintesi e la tendenza è irreversibile per ragioni di carattere sociale, etico, ambientale, ed è il consumatore l’artefice primario di tale rivoluzione “verde” per le sue mutate esigenze e sensibilità. Rivoluzione verde sulla quale impattano negativamente diversi fattori in primis la indisponibilità delle sufficienti risorse vegetali atte a soddisfare le richieste del mercato, le normative che non tengono conto della peculiarità e complessità della materia prima vegetale e la carenza di evidenze scientifiche di livello che riguardino le piante e i loro derivati.
Cosa sta accadendo?
Marinella Trovato, Segretario Generale di SISTE ha affermato che “L’impiego delle sostanze e dei preparati vegetali sono messi in discussione sulla base di un approccio che li compara a miscele intenzionali di sostanze chimiche, basato quindi sulla presenza delle singole molecole, senza tenere conto dell’effetto matrice e quindi della complessità di qualunque preparato vegetale, dell’esposizione dei dati epidemiologici e che si tratta di preparati usati da sempre dall’uomo per l’alimentazione e non solo”. Valga per tutti l’esempio portato dal Prof. Corrado Galli dell’Università di Milano concernente gli olii essenziali contenenti l’estragolo e il basilico che contiene metileugenolo ed estragolo (23–88% negli oli essenziali), sostanze che si sono rivelate cancerogene su ratti e topi. Sebbene gli effetti sugli umani non siano stati studiati, gli esperimenti indicano che è necessaria una quantità molto superiore a quella con cui normalmente si entra in contatto, affinché essa possa rappresentare un rischio per il cancro.
Tuttavia, qui entra in scena la Commissione Europea ed EFSA perché l'Ente Europeo per la Sicurezza Alimentare ha infatti avviato un progetto con l'obiettivo di creare una comunità di esperti per identificare i rischi emergenti legati agli integratori alimentari contenenti sostanze diverse dalle vitamine e minerali, che sarà incaricata di svolgere le seguenti attività:
- raccolta e analisi dei rapporti sui casi provenienti dai sistemi di nutri-vigilanza e dai centri antiveleni e
- ricerca di possibili integratori alimentari a base di sostanze vegetali con tossicità prevista dal Compendio delle sostanze botaniche dell'EFSA
Il rischio di fondo è che i futuri utilizzi di sostanze e dei preparati vegetali diventeranno molto più restrittivi, costringendo le aziende produttrici e le aziende che li impiegano a sostenere costi di ricerca, studi e valutazioni complesse e costose alla stregua di coloro che producono ed impiegano sostanze chimiche non naturali.
Certificazione: Botanicals; nubi minacciose da Bruxelles
Tags: assoerbe, commissione europea, EFSA, SISTE