Cosmoprof Worldwide Bologna ha chiuso i battenti!
Autore: Davide Pierleoni - Responsabile Ufficio Commerciale e Marketing
Buoni i risultati per la 55° edizione con 3.012 espositori presenti da 69 paesi, il 4% in più rispetto allo scorso anno. 248.500 operatori da 150 paesi ed in forte aumento la presenza di stakeholder internazionali, con una crescita del 9% rispetto allo scorso anno. Risultati positivi anche per quanto riguarda gli operatori dall’Italia.
“E’ stata un’edizione estremamente positiva, a conferma dell’effervescenza del mercato, e soprattutto dell’importanza strategica di Cosmoprof per gli operatori internazionali”, ha dichiarato Gianpiero Calzolari, Presidente di BolognaFiere.
L’industria a livello mondiale, secondo i dati di Euromonitor International, supererà un valore di 670 miliardi di dollari per fine anno, con una crescita media annua del 9% prevista per i prossimi 4 anni; mentre l’industria cosmetica italiana, ha commentato Benedetto Lavino, presidente di Cosmetica Italia “si è presentata a questa edizione con più di 15 miliardi di euro di fatturato, esportazioni a livelli record cresciute di oltre il 20% in un anno, una bilancia commerciale superiore ai 4 miliardi”.
Chiunque abbia potuto girare tra gli stand e i padiglioni non ha potuto fare a meno di notare come la sostenibilità dei prodotti cosmetici sia stata richiamata ovunque; dagli allestimenti, alle pubblicità, nei titoli degli eventi, nei meeting e nei seminari le parole d’ordine sono state “Green”, “sostenibile”, “energy saving”, “packaging riciclato”, “acqua risparmiata”, “Carbon zero”.
Il convegno internazionale organizzato da Cosmetica Italia in collaborazione con la fiera non ha fatto che confermare cosa vogliono i consumatori e quale direzione prendere. Secondo le analisi presentate da autorevole ricercatori “il 58% dei consumatori compera prodotti di brands in linea con i valori di riferimento, in particolare una maggiore trasparenza sull’origine dei prodotti e il loro impatto ambientale”.
Anche l’unione Europea si sta muovendo, a partire dal regolamento su Ecodesign for Sustainable Products, passando per l'Ecolabel per finire alla Direttiva Green Claims.
Proprio questo ultimo atto legislativo, appena approvato dal Parlamento Europeo, ha destato l’attenzione e le domande dei presenti, in relazione all’intervento dell’Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria (IAP), un autorevole organizzazione che da anni cerca di portare ordine nella giungla dei messaggi caratterizzati da porzioni di “greenwashing” intollerabili. E’ stato ricordato che è stata appena approvata la DIRETTIVA (UE) 2024/825 DEL PARLAMENTO EUROPEO E DEL CONSIGLIO del 28 febbraio 2024 che modifica le direttive 2005/29/CE e 2011/83/UE per quanto riguarda la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde mediante il miglioramento della tutela dalle pratiche sleali e dell’informazione. La direttiva pone una serie di divieti e di obblighi generici di trasparenza in materia di claims ambientali e di sostenibilità e ciò condurrà all’inserimento di nuove regole specifiche nel Codice del Consumo, rendendo quindi più semplice l’individuazione e la contestazione delle pratiche ingannevoli da parte delle autorità, ponendo un freno – si spera - al greenwashing. Le disposizioni in essa contenute si applicheranno dal 27 settembre 2026, ivi comprese le salatissime multe che sono previste per contrastare il fenomeno.
Dunque la sostenibilità non potrà essere solo un vezzo dell’ufficio marketing ma dovrà essere provata, ricorrendo a più mezzi, ivi compresa la certificazione di parte terza rilasciata da enti certificatori/verificatori come CCPB.
Ricordiamo che CCPB è impegnato da tempo nel settore cosmetico e della detergenza, come certificatore di aziende, processi e prodotti che si connotano proprio per la scelta green, biologica, naturale, sostenibile. CCPB srl è stato il primo ente certificatore in Italia ad accreditarsi per la certificazione Natrue; ad oggi certifichiamo 85 clienti, principalmente in Italia, in Germania, Danimarca, Albania e Marocco. Come è noto, la certificazione riveste un ruolo fondamentale per la crescita competitiva delle imprese: migliora la qualità del prodotto e il suo impatto ambientale, rafforza la sicurezza e costituisce un insostituibile servizio di garanzia e fiducia per i consumatori.
CCPB certifica i prodotti cosmetici secondo i più autorevoli, rigorosi e riconosciuti standard internazionali e nazionali come Natrue, Cosmetici Biologici, Cosmetici Naturali e Cosmetici Vegani. Certifica inoltre Profumatori d’ambiente biologici e naturali, dispositivi medici biologici e Detergenti ecologici Bioceq. Inoltre CCPB offre anche un servizio di validazione del calcolo degli indici di naturalità e biologicità di cosmetici e di loro ingredienti in base alla linea guida ISO 16128.
Per la sostenibilità, CCPB certifica i prodotti e le organizzazioni che li producono sulla base dei seguenti standard internazionali:
- ISO 14064: Carbon footprint delle Organizzazioni (GHG Accounting)
- ISO 14067: Carbon footprint di Prodotto (GHG Accounting)
- ISO 14040 e ISO 14044: Validazione studio LCA (Life Cycle Assessment)
Per maggiori informazioni potete contattare Davide Pierleoni dpierleoni@ccpb.it o Francesca Ferrari fferrari@ccpb.it
Certificazione: Cosmetici NATRUE Cosmetici biologici Cosmetici naturali Prodotti vegani Profumatori d’ambiente biologici e naturali Dispositivi medici biologici Detergenti ecologici Bioceq ISO 14064-1: Carbon footprint delle Organizzazioni (GHG Accounting) Validazione studio LCA
Tags: biologico, Cosmesi, Cosmoprof, naturale, sostenibilità ambientale