Il webinar sul tessile sostenibile

Il webinar sul tessile sostenibile

Lo scorso 23 giugno si è svolto un webinar organizzato da CCPB, intitolato Tessile biologico e riciclato: istruzioni per la certificazione con lo scopo di spiegare le regole e il funzionamento degli standard internazionali di riferimento: GOTS e Textile Exchange. Vi proponiamo un resoconto.

Il punto di vista di Teddy

Dopo i saluti dell’amministratore delegato Fabrizio Piva, il primo ospite è stato Luca Galvani di Teddy spa, azienda leader dell’Hi-Street fashion, con i marchi Terranova e Rinascimento. A Galvani abbiamo chiesto di raccontarci come il suo gruppo sta vivendo questa nuova attenzione e sensibilità del settore moda nella sostenibilità. Ci ha spiegato come ancora non c’è uno sviluppo forte del mercato in questo senso, ma piuttosto la fase è quella iniziale e per questo “bisogna investire in educazione e formazione” in modo che tutti gli attori della filiera tessile, dai produttori ai confezionatori, dai marchi fino ai consumatori, abbiamo maggiori conoscenze e informazioni su cosa sia un tessile biologico e uno riciclato.

Questo infatti è lo scopo, nel nostro piccolo, del webinar. “La certificazione – continua Galvani “costituisce un valore aggiunto, che ancora non è stato del tutto esplorato e compreso dal mercato, ma su cui dovremmo lavorare e investire”.

Tessile biologico

E’ poi intervenuta Costanza Marri, responsabile di schema degli standard del tessile di CCPB, illustrando quelli che sono i requisiti del tessili biologico secondo gli standard Global Organic Textile Standard (GOTS) e Organic Content Standard (OCS). Si tratta di prodotti realizzati con fibre naturali derivate da agricoltura biologica, come cotone, lino, canapa, seta, lana.

Il GOTS certifica che i prodotti siano costituiti almeno dal 70% di fibre naturali coltivate secondo i principi dell’agricoltura biologica, nel rispetto di stringenti criteri ambientali e sociali applicati a tutti i livelli della produzione, dalla raccolta in campo delle fibre naturali alle successive fasi manifatturiere, fino all’etichettatura del prodotto finito. I prodotti ammessi dal GOTS sono fibre, filati, tessuti, abbigliamento, accessori tessili, giocattoli tessili, biancheria per la casa, materassi e biancheria da letto, come anche i prodotti per la cura della persona. L’OCS, invece, certifica che un qualsiasi prodotto (purché sia NO-FOOD) sia costituito almeno dal 5% di fibre naturali certificate biologiche, sempre garantendo il rispetto della rintracciabilità di filiera.

Tessile riciclato

La collega Carmen di Pinto ha invece illustrato i criteri stabiliti dal Global Recycle Standard (GRS) e dal Recycled Claim Standard (RCS) per il tessile riciclato.

Il GRS certifica infatti i prodotti costituiti da materiale riciclato, nel rispetto di criteri ambientali e sociali. Il requisito fondamentale per determinare la conformità al GRS è che almeno il 20% del prodotto oggetto di certificazione deve provenire da materiale riciclato di pre-consumo e/o post consumo (ma solo i prodotti con almeno il 50% di materiale riciclato possono fare riferimento al GRS o utilizzare il logo GRS). L’RCS invece certifica i prodotti costituiti almeno del 5% da materiali riciclato pre-consumo e post-consumo. Sia per il GRS, sia per l’RCS, la gamma di prodotti non è limitata ai prodotti tessili, lo standard può essere applicato a qualsiasi materiale riciclato.

CCPB ASIA

La certificazione del settore tessile di CCPB è in attiva crescita esponenziale anche in diversi paesi extra-europei, in modo particolare in Bangladesh. I nostri colleghi bengalesi Kamal e Tahura hanno concluso il webinar dando il loro punto di vista da un paese che storicamente è ai primi posti nella produzione di cotone e filati destinati alla filiera tessile. Le certificazioni come quelle promosse da GOTS e Textile Exchange, aiutano le aziende sia nel migliorare la qualità dei prodotti e del processo produttivo, sia a posizionarsi in un mercato internazionale che richiede il rispetto di standard riconosciuti.