E poi? Il futuro visto dai protagonisti

E poi? Il futuro visto dai protagonisti

E poi? È la domanda che fanno i bambini quando gli racconti una storia. Tutti vogliamo sapere come andrà a finire e cosa ci aspetta nel futuro. Un nemico invisibile ha modificato per più di un anno le nostre vite a livello planetario, condizionando il nostro modo di essere e di avere, le nostre relazioni. Siamo disorientati, ma capiamo che tornare alla “normalità” di prima non è una scelta sostenibile per il futuro della Terra.

È ora di cambiare? Ma come? Qualcuno ce l’ha mai chiesto?

Per questo motivo, un anno fa abbiamo lanciato la sfida: immaginare il futuro, tutti assieme, per poi dirigersi verso un mondo più sostenibile, con tante piccole azioni quotidiane. Ma anche cercando di raccontare che cosa ci aspetta al termine di questa pandemia, giocando a dare un finale al racconto “a che ora è la fine del mondo”. Non più qualcuno che ci dice dove andare, ma noi che prendiamo in mano la storia.

E poi? Come è andata a finire?

Ve lo inizieremo a raccontare il 24 giugno ore 21.30 al Muse a Trento. Cosa mangeremo, che lavoro faremo, come viaggeremo, come ci vestiremo, dove vivremo? Sono le domande, fra le tante, a cui 642 persone hanno cercato di dare risposta nel più grande esperimento di crowd foresight e crowd writing mai tentato fino ad ora. Ce lo racconteranno dal vivo i finalisti del concorso che ha dato un finale al racconto “A che ora è la fine del mondo”, cercando di cogliere nell’attuale crisi un’opportunità di cambiamento degli stili di vita.

Nove finali e nove visioni di futuro che una giuria di esperti ha selezionato tra i 141 finali inviati al concorso. Nove scrittori e scrittrici che ci racconteranno come potrebbe andare a finire.

Ma non solo. Partendo dalla montagna, ambiente fragile dove il cambiamento climatico si sta facendo già evidente, con i ghiacciai che si fondono e le tempeste che sempre più frequentemente con forza sfregiano le foreste millenarie, parleremo di futuro con Matteo Della Bordella, alpinista che, in libera e con protezioni naturali, senza lasciare materiali in parete ha scalato importanti vie come la parete ovest della Torre Egger, la parete Est del Fitz Roy o la parete est del Cerro Murallon, ma soprattutto propone una nuova visione dell'alpinismo.

Ma la montagna è anche una grande riserva di biodiversità, di cui l’essere umano deve esserne il custode consapevole, anche attraverso l’agricoltura. Su questo tema ci confronteremo con Fabrizio Piva (CCPB), Marcello Lunelli (Cantine Ferrari) e Luciano Di Martino (Parco della Majella), esplorando con loro esperienze e visioni di futuro.

Il libro

“A che ora è la fine del mondo” è un racconto scientifico-letterario ambientato in montagna sui grandi temi del futuro, scritto da Andrea segrè e Ilaria Pertot, il cui finale è aperto e permette di inserire uno sviluppo qualsiasi, dal più scontato a quello più surreale, lasciando libera l’immaginazione di chi legge e vuole cimentarsi a scriverne la conclusione. 141 lettori hanno steso il loro finale del racconto e tra essi una giuria di esperti ha selezionato quelli che completeranno il libro che, in uscita a settembre, sarà presentato al festival Pordenonelegge.

Non solo un libro, ma anche una metodologia di ricerca innovativa, partecipata e dal basso, che permette di uscire dalle logiche delle task force e degli esperti che calano dall’alto modelli impraticabili e una modalità originale per promuovere la cultura della sostenibilità ambientale, sociale ed economica, con particolare riferimento agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030.