Lo spreco e la dieta del futuro

Lo spreco e la dieta del futuro

Il progetto “E poi?", continua ad essere una miniera di spunti per il nostro futuro. Il concorso è ancora aperto - sul sito www.epoi.eu le modalità di partecipazione - mentre le premiazioni saranno a settembre al festival Pordenonelegge.

Dieta e spreco

Vogliamo qui anticipare un tema che emerge in modo prorompente negli scenari futuri. Per alimentare la crescente popolazione mondiale la produzione agricola dovrà aumentare del 60-70%, ma oggi un terzo di ciò che si produce a livello globale non arriva alle nostre tavole. Uno spreco immenso. Come fare dunque?

Tra gli scenari futuri c’è la riduzione delle perdite agricole e degli sprechi alimentari e la promozione di una dieta sana e sostenibile come la Dieta mediterranea. Apparentemente non sembra esserci un collegamento fra i due aspetti. Le perdite in campo e gli sprechi domestici hanno assunto una rilevanza globale: il 30% di ciò che si produce a livello mondiale non arriva sulle nostre tavole (Fao). Lo spreco di alimenti non è solo un costo economico, ma ha anche un impatto ambientale negativo: le risorse che vengono usate per produrre e poi smaltire i prodotti non consumati contribuiscono all’inquinamento e al riscaldamento globale del pianeta.

Dall’altra parte, la dieta sana e sostenibile è un regime alimentare la cui adozione consente non solo di vivere a lungo e in salute ma permette anche di ridurre l’impatto sull’ambiente poiché i prodotti che sono alla base della piramide alimentare hanno un’impronta ecologica più bassa (Fao). Perdite, sprechi e dieta sana si inseriscono nella sfida alimentare globale, che è enorme nella sua portata: le proiezioni demografiche indicano la crescita della popolazione a oltre 9 miliardi a metà di questo secolo.

Squilibri: sottonutrizione e sovranutrizione

Persone che dovranno nutrirsi in modo adeguato, ma in un contesto di risorse naturali limitate per produrre alimenti (suolo, acqua, energia, e crescente povertà economica come conseguenza della crisi pandemica. Tuttavia, il dato che oggi più colpisce è lo squilibrio fra sottonutriti (più di 800 milioni) e sovranutriti e obesi (1,6 miliardi) che vede i primi la metà dei secondi. Si spende più per curarsi dal troppo mangiare che per mangiare a sufficienza, un paradosso. Questo è uno dei punti di attenzione riguardo al futuro: il collegamento fra spreco e dieta.

Si tratta del cosiddetto spreco calorico o metabolico e cioè l’eccesso di alimentazione rispetto a quello di cui la persona ha realmente bisogno (overeating).

La risposta è la dieta mediterranea

Per ridurre lo spreco metabolico – ovvero il sovrappeso e l’obesità - esiste una dieta o regime alimentare sostenibile? La risposta è sì, ce l’abbiamo proprio in “casa”: è la Dieta mediterranea, universalmente riconosciuta come modello di dieta salutare in grado di soddisfare i bisogni nutrizionali e fornire protezione nei confronti dell’insorgenza di molte patologie. I suoi costi ambientali sono inferiori a quelli di altre diete e nel contempo è una dieta bilanciata.

Oltretutto la Dieta mediterranea è stata riconosciuta patrimonio immateriale dell’umanità in quanto “stile di vita”. Non a caso “dieta” deriva dal greco diaita, che appunto significa stile di vita: la combinazione degli alimenti e dei comportamenti ben rappresentata dalla piramide universale dove alla base della stessa troviamo la convivialità, la stagionalità, la cucina domestica, l’educazione alimentare, lo spreco zero e l’attività fisica: il futuro è già presente!