Il Distretto biologico regionale nelle Marche
Autore: Sara Priori - Ufficio Commerciale, Marketing e Segreteria Italia CCPB

La regione Marche apre la manifestazione di interesse per l’adesione al Distretto Biologico Regionale, strumento per garantire ulteriori risorse e opportunità per la crescita e il rilancio del settore biologico regionale.
Il bio nelle Marche
La regione Marche è una tra le regioni pioniere del metodo di produzione biologico. In questa regione lo sviluppo è cominciato in modo molto graduale e aiutato non solo dagli aiuti erogati alle imprese attraverso il PSR, ma anche dall’orientamento di alcune importanti aziende di trasformazione verso i mercati nazionali ed esteri.
In tale contesto, le aziende di produzione e trasformazione marchigiane sono cresciute in numero ed esperienza, conquistando gradualmente un ruolo di importanza strategica nello scenario agricolo regionale e nazionale.
Secondo l’ultimo rapporto SINAB, aggiornato al 31/12/2019, gli operatori biologici marchigiani sono 3.625 (circa il 10% degli agricoltori marchigiani), mentre la superficie agricola utilizzabile ha raggiunto 104.567 ha (più del 22% del totale SAU regionale).
Obiettivi del distretto
Con il distretto biologico unico la regione Marche punta a canalizzare tutte le energie in un unico sistema di “pianificazione del settore”, capace, attraverso modelli di governance innovativi, di innalzare gli standard qualitativi ed evidenziare ancora di più̀ le proprie potenzialità̀ nel contesto nazionale e internazionale. Il progetto si pone un obiettivo molto ambizioso “fare delle Marche il più grande distretto nazionale del biologico”.
Quello del biologico è uno dei tre distretti del cibo individuati dalle Marche nell’ambito della programmazione prevista in applicazione alla legge del 27 dicembre 2917, n.205. Oltre al distretto biologico, altri due compongono la terna dei distretti individuati dalla regione Marche: i distretti dei prodotti certificati e i distretti dei prodotti di prossimità (si veda per maggiori dettagli il DGR n. 150 del 15 febbraio 2021).
Requisiti
Ai fini del riconoscimento, oltre ai requisiti generali validi per tutte tre le tipologie di distretto, i distretti biologici regionali devono possedere due prerogative specifiche:
- (i) rappresentare almeno il 51% della SAU regionale biologica, compresa la superficie in conversione;
- (ii) avere tra i soggetti partecipanti imprese di condizionamento biologiche che operino almeno in 5 tra i settori di seguito elencati: cerealicolo, orticolo, frutticolo, vitivinicolo, olivicolo, lattiero caseario, settore carni fresche e trasformate, settore ittico fresco e trasformato e settore miele, e che insieme generino un fatturato complessivo di prodotti biologici non inferiore a 40 milioni di euro.
Come partecipare
Attualmente gli operatori biologici marchigiani possono manifestare tramite la piattaforma informatica SIAR della regione Marche il proprio interesse a partecipare al distretto biologico regionale, dichiarando di condividere le strategie del Patto per il Biologico sottoscritto dall’assessorato all’agricoltura della regione Marche, dai rappresentanti delle principali associazioni di categoria e dalla camera di commercio.
Per aderire è necessario accedere al portale regionale, sezione BANDI PUBBLICI e manifestare l’interesse. Per informazioni relative al riconoscimento dei Distretti del cibo si consulti rimandiamo al sito della Regione Marche.
Certificazione: Reg. CE 834/2007, il biologico nell’Unione Europea