Formazione e Certificazione
Autore: Davide Pierleoni - Responsabile Ufficio Commerciale e Marketing

Ogni azienda che si augura di ottenere una qualsiasi certificazione, di prodotto e/o di sistema, deve prima di tutto effettuare alcune considerazioni preliminari e rispondere a semplici domande:
- Conosco in modo approfondito lo standard e/o le norme/regole tecniche di riferimento in base alle quali voglio ottenere la certificazione? Se risponde SI, allora l’azienda può procedere con la seconda domanda. Se risponde NO, allora occorre colmare il vuoto di conoscenza e questo è possibile in due modi; il primo è chiedere al proprio responsabile qualità di aggiornarsi, seguendo corsi di formazione ad hoc o studiando a solo le norme; il secondo è avvalersi di consulenza professionale che abbia conoscenza, abilità e competenza per farle ottenere la certificazione. È anche possibile un mix tra queste due soluzioni, ovviamente.
- Sono pronto a ricevere la verifica ispettiva di certificazione? Se risponde SI, l’azienda può richiedere un preventivo all’ente certificatore, riceverlo assieme ai documenti contrattuali e procedere con la firma dei medesimi per avviare l’iter di certificazione. Se risponde NO, allora occorre che il proprio responsabile qualità inizia a lavorare per colmare le lacune, effettuando una “GAP Analisys” e mettendo in conformità l’azienda, cioè nelle condizioni di subire un audit di certificazione con una forte probabilità di successo.
Le competenze richieste dalla certificazione
In genere, le organizzazioni non hanno conoscenza, abilità e competenza richieste per soddisfare le regole/norme tecniche e l’errore più grande che un’azienda possa commettere è avviarsi sulla strada della certificazione senza possedere questo insieme di virtù. Sappiamo bene che spesso l’ottenere una certificazione deriva da un’analisi di marketing o da richieste dell’ufficio commerciale, senza che il reparto produttivo o l’ufficio qualità siano stati informati del progetto.
Il risultato di questa improvvida iniziativa si traduce spesso in un ritardo nel progetto, che può derivare dall’incapacità di sostenere l’audit di certificazione o, addirittura, nel suo stop per mancanza delle conformità di base o sostanziali. Tutto questo genera, non solo costi di certificazione diretti e/o indiretti, ma anche una pessima immagine verso i clienti ai quali – magari - si sono date risposte positive prima di accertarsi di essere in grado di conseguire quella determinata certificazione.
In questi casi, la formazione preventiva degli operatori e dei responsabili delle aziende alimentari è l’unica strada, affinché il progetto di ottenere una certificazione vada in porto e non si areni sugli scogli del “non credevo”, “non sapevo”, “se avessi saputo che” o “io speravo”.
In questa ottica, CCPB ha avviato un progetto di condivisione del proprio know-how con TÜV NORD Italia per fornire agli operatori quelle conoscenze necessarie per comprendere le logiche e i requisiti del settore Biologico nel quale CCPB opera con successo da oltre 30 anni.
Certificazione: Formazione e Certificazione
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