SANA sostenibilità e cosmesi

Pubblicato il: 03/10/2019
SANA sostenibilità e cosmesi

Lo scorso SANA insieme a SISTE abbiamo organizzato il convegno La filiera per una cosmesi più sostenibile: dal campo allo scaffale.

Perché la filiera?

A SANA proviamo a mettere insieme professionisti di ogni nodo della filiera, evidenziando sulle loro politiche di sostenibilità e come si legano tutti i passaggi della filiera del cosmetico biologico e naturale. Ecco una sintesi di cosa ci hanno raccontato.

  • Marinella Trovato, SISTE, Società Italiana Di Scienze Applicate Alle Piante Officinali E Ai Prodotti Per La Salute

Il primo passo per ragionare sulla sostenibilità di un settore produttivo è quello di pensare al sistema in tutte le sue fasi e complessità, in una solo parola, ragionare sulla filiera. Dalle materie prime fino al prodotto finito sullo scaffale di un negozio, o nella gallery di un sito di e-commerce, sono numerosi e importanti i passaggi: trasformazione e lavorazione, formulazione, packaging e confezionamento, promozione e comunicazione. Oggi la crescita del settore della cosmesi biologica e naturale coinvolge tutti i livelli della filiera, che per dialogare devono avere come base comune gli standard di produzione e la certificazione.

  • Clara Salmeri/Laura Salvaderi - Free thinking, agenzia di comunicazione e strategie per il mercato

Circa 10/15 anni fa il concetto di salute si è legato a quello di benessere: chi è in salute, nel corpo e nello spirito, sta bene, grazie a uno stile di vita sano. Oggi al benessere personale si affianca l’attenzione all’ambiente e quindi alla sostenibilità. Si cercano prodotti naturali e biologici perché sono salutari, e sono più sostenibili. I consumatori hanno questa consapevolezza e tante aziende non propongono prodotti sostenibili, ma raccontano come sono realizzati, e cercano di far partecipare così i propri consumatori e clienti.

  • Alessandra Ciccotosto – Oway, azienda cosmetica con linee per capelli, viso, corpo, uomo

Come rispondere a queste esigenze dei consumatori? Con il marketing e la trasmissioni di valori, così si costruisce una forte e chiara identità di prodotto e di azienda, un brand. L’identità naturale deve essere corretta e trasparenze, altrimenti diventa greenwashing e prima o poi svanisce. Oway cerca di fare questo: sulle colline bolognesi ha una tenuta, che si chiama Ortofficina, che produce le proprie materie prime: coltivazioni biodinamiche, a km0, biologiche ed equo-solidali.

  • Andrea Primavera – Fippo, Federazione Italiana Produttori Piante Officinali

In materia di sostenibilità chi fa produzione agricola, può fare tantissimo. L’agricoltura è infatti prima di tutto una trasformazione della terra grazie al biologico e alla tecniche sostenibili può avere oggi un minore impatto ambientale. Solo che è difficile, essere sostenibili è complicato, il ruolo di FIPPO è proprio aiutare i produttori a migliorarsi in questi aspetti.

  • Alessandra Vasselli AIDECO, Associazione Italiana Dermatologia e Cosmetologia

Se i consumatori e le aziende sono più consapevoli sulle questioni ambientali, ancora la classe medica non lo è. Occorre una maggiore formazione di figure importanti che sappiano dare consigli e fare informazione scientifica al passo con i tempi e le ultime frontiere dell’innovazione sostenibile.

  • Fabrizio Piva CCPB, organismo di certificazione di prodotti cosmetici biologici e naturali

La certificazione offfre garanzie e quindi un valore aggiunto al prodotto e all’ziende che lo propone. In questo settore ha il merito di avere creato, prima non c’era, un legame tra produzione agricola di materie prime che sono utilizzate come ingredienti dei cosmetici. E quindi ha contribuito a rafforzare una filera che prima non esisteva, oggi invece ogni passaggio è collegato e riesce meglio a operare insieme agli altri.

  • NATRUE, principale standard internazionale per la certificazione di cosmetici biologici e naturali

Anche NATRUE ha organizzato un convegno a SANA, sempre legato alla sostenibilità nel settore della cosmesi e a come questa contribuisce all’economia circolare. Qui trovate una sintesi. I relatori invitati da NATRUE, tra questi anche CCPB, hanno presentato una panoramica delle sfide e opportunità connesse alla ricerca di materie prime sostenibili, il packaging e l’uso della plastica biodegradabile, le prossime proposte legislative e le iniziative delle aziende sui temi dell’economia circolare a basso impatto ambientale.