Residui di prodotti fitosanitari sugli alimenti italiani
Lo scorso 5 Agosto, il Ministero della Salute ha pubblicato i risultati del campionamento per analisi multi-residuali sui prodotti alimentari, relativi all’annualità 2017.
I risultati delle analisi
Più di 8000 sono stati i campioni analizzati in totale, il 79% dei quali su matrici ortofrutticole; la restante parte, su prodotti trasformati. Di questi 6593 campioni di frutta e verdura, solo 89 sono risultati avere residui di fitofarmaci superiori ai limiti consentiti dalla legge. Stiamo parlando dell’1,3%. Inoltre, più del 50% dei campioni non hanno dato alcuna positività.
I risultati mostrano il costante impegno di tutte le parti interessate; confermando l’Italia come paese virtuoso nell’uso dei presidi fitosanitari. Il sistema dei controlli, delle certificazioni, degli aiuti agli agricoltori impegnati nella riduzione degli input esterni è, evidentemente, un sistema valido, che funziona.
Gli ultimi fitofarmaci vietati
La Commissione Europea, inoltre, dopo aver reso fuorilegge l’erbicida Desmedifam, dovrebbe a breve revocare le autorizzazioni di due insetticidi largamente utilizzati: Clorpirifos e Clorpirifos metile, in quanto i dati recenti confermano i rischi che queste pongono sulla salute.
Cosa fa CCPB
Gli schemi di certificazione in cui CCPB è impegnata, quali GlobalGap, SQNPI, UNI 11233, Marchi regionali come Agriqualità, Qualità Controllata, Qualità Verificata, AQuA, RQR Puglia, Qualità Sicura, garantiscono un uso consapevole dei prodotti fitosanitari.
Da diversi anni, CCPB propone il servizio di certificazione DTP10, che garantisce l’abbattimento del 100% dei limiti stabiliti per i fitofarmaci. Tale schema permette l’ottenimento di prodotti ortofrutticoli freschi e trasformati a “residuo 0”.
Per info: ccpb@ccpb.it
Certificazione: Residui di prodotti fitosanitari sugli alimenti italiani
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