Vinitaly 2019: la sostenibilità del vino passa dalla certificazione
La certificazione è un valore per il settore produttivo perché porta qualità: riesce a tradurre in pratica concreta la sostenibilità. Questo è stato il tema centrale del convegno “Economia circolare, sostenibilità e certificazione” organizzato a Vinitaly, la più grande manifestazione internazionale sul vino a Verona fino al 10 aprile.
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I due organismi di certificazione hanno presentano insieme una serie di servizi di certificazione che offrono alle aziende e al mercato metodologie garantite e affidabili di calcolo e di valutazione della sostenibilità.
“Le certificazioni della sostenibilità non hanno la pretesa di risolvere tutti i problemi, ma indicano una strada misurabile e comunicabile” – ha spiegato Armando Romaniello: Marketing, Industry Management & Product Certification Director CERTIQUALITY. Fabrizio Piva, amministratore delegato CCPB ha aggiunto anche che “il biologico è uno strumento per un modello di crescita sostenibile”. Marco Tonni della Rete Vini Sostenibili ha sottolineato come “per le aziende il primo passo è formare professionalità specializzate nella certificazione e nella sostenibilità”, il che richiede impegno e tempo, ma porta sempre risultati. Fabio Iraldo, della Scuola Sant’Anna di Pisa, ha illustrato possibili strategie di Circolarità per la filiera del vino, portando esempi virtuosi di economia circolare, anche provenienti da filiere e settori diversi.
Tra i servizi di certificazione presentati Lucia Seviroli ha presentato VIVA disciplinare del Ministero dell’Ambiente sulla sostenibilità in viticoltura, che attraverso una serie di indicatori, divisi nella aree Aria, Acqua, Territorio e Vigneto misura l’impronta ambientale del processo produttivo, consentendo l’elaborazione di strategie di miglioramento. Giuseppe Maio e Davide Pierleoni di CCPB hanno illustrato la certificazione biologica dedicata alla viticoltura, e una serie di servizi di valutazione e di certificazione delle performances ambientali (basati su approccio LCA, come Carbon e Water Footprint), di processo e prodotto nelle filiere agroalimentari e agroenergetiche e di rafforzamento della biodiversità in un agro-ecosistema (Biodiversity Alliance). Strumenti che permettono alle aziende di migliorare le proprie prestazioni ambientali e di posizionarsi in una fascia di mercato che garantisce attenzione per la sostenibilità, caratteristica sempre più apprezzata e ricercata da partner commerciali e consumatori, anche nel settore del vino.
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