Un bando per ricerca & sviluppo nell'agricoltura biologica

Un bando per ricerca & sviluppo nell'agricoltura biologica

Dopo una lunga gestazione è stato finalmente firmato il decreto ministeriale che avvia la selezione pubblica per la concessione di contributi finalizzati allo sviluppo del settore dell'agricoltura biologica.

I finanziamenti sono rivolti alla realizzazione di progetti rispondenti alle tematiche di Ricerca e Innovazione individuate nel "Piano strategico nazionale per lo sviluppo del sistema biologico". L'importo totale delle risorse disponibili per il finanziamento dei progetti di ricerca è pari a 3 milioni di euro.

Cosa dice il Piano

Il Piano Strategico Nazionale per lo sviluppo del sistema biologico è stato approvato nel 2016 ed ha fornito alcune indicazioni per concentrare prioritariamente le risorse disponibili per la ricerca e la produzione di innovazioni, tra le quali:

  • il rafforzamento delle filiere di produzione vegetale ritenute strategiche, quali quelle cerealicole e delle proteaginose, destinate sia al consumo umano, volte a soddisfare la crescente domanda di prodotti ad alto contenuto proteico per l'alimentazione dei vegani e vegetariani, sia per il consumo zootecnico, con l'obiettivo di mitigare la cronica carenza di componenti proteiche ad elevato valore nutrizionale per la mangimistica. Le attività di ricerca devono essere orientate allo sviluppo e all'implementazione di sistemi colturali ad elevato grado di diversificazione, a ridotto input, capaci di sostenere le produzioni e la loro qualità e di fornire servizi eco sistemici;
  • il miglioramento genetico delle specie frutticole (inclusa la vite), orticole e cerealicole per l'agricoltura biologica;
  • lo studio di nuovi sistemi colturali per l'adattamento ai cambiamenti climatici. Le ricerche in questo ambito dovranno essere orientate a ideare, implementare e valutare dal punto di vista tecnico, ambientale, ed economico nuovi sistemi colturali frutticoli, orticoli di pieno campo e cerealicoli capaci di adattarsi alle mutate condizioni ambientali, assicurando produzioni quali-quantitative e redditi adeguati nel medio e nel lungo termine.
  • il rafforzamento e lo sviluppo delle produzioni ortofrutticole biologiche Mediterranee in ambiente protetto. Le ricerche dovranno pertanto essere orientate a progettare, implementare e valutare sistemi di produzioni ortofrutticoli in ambiente protetto per le produzioni destinate al consumo interno e all'export basate su un adeguato livello di diversificazione colturale, ricorso ai metodi agro-ecologici per assicurare condizioni di salute protezione delle colture e ridotto uso di input (energia e mezzi tecnici).
  • il rafforzamento di filiere di produzione animale di maggiore rilievo economico e/o particolari prospettive di sviluppo. Le ricerche, in relazioni alle specifiche produzioni, dovranno essere orientate a eliminare le barriere di conoscenza sulle possibilità di impiego di alimenti non convenzionali (es. insetti, foraggi per gli animali mono-gastrici). Con riferimento all'acquacoltura, gli studi dovranno indagare criticità e soluzioni tecniche, organizzative, economiche, logistiche e distributive, ma anche educative e politico-normative, capaci di allentare i vincoli che, allo stato attuale, ne impediscono la crescita.
  • l'ideazione e validazione di sistemi colturali agro-zoo-forestali innovativi, multifunzionali, ad elevato grado di biodiversità e ridotto impatto ambientale finalizzati ad aumentare la quota di valore aggiunto trattenuta dal settore primario. Le ricerche dovranno disegnare e valutare nuovi modelli di produzione primaria che superino il dualismo tra produzioni vegetale (agro - forestale) ed animale, ricollegando e richiudendo, almeno a livello aziendale, le catene di produzioni e di riutilizzo (riciclo della sostanza organica e degli elementi nutritivi) e aumentino l'efficienza energetica delle produzioni ricercando un approvvigionamento a livello locale degli input di produzione.
  • il miglioramento dei modelli di trasformazione e commercializzazione. Le ricerche dovranno essere orientate a produrre innovazioni finalizzate alla riduzione dei consumi energetici, alla conservazione delle proprietà alimentari e salutistiche dei prodotti biologici e alla prevenzione degli sprechi alimentari.
  • la riduzione dell'uso degli input di origine extra - aziendale per la difesa delle coltivazioni biologiche mediante la promozione dell'approccio agro-ecologico. Le ricerche svolte in questo ambito dovranno avere anche l'obiettivo di affrontare le problematiche di ordine tecnico, organizzativo e normativo legate all'uso dei mezzi tecnici più controversi (come ad esempio, il rame, i fosfiti), fornire indirizzi tecnici per la gestione dei diversi "Registri/banche dati" di mezzi tecnici e per la determinazione e valutazione del limite massimo accettabile di residui di prodotti fitosanitari nei prodotti biologici accidentalmente contaminati.

Per maggiori informazioni rimandiamo al sito del Ministero.

I benefici per il settore

Si tratta di settori di ricerca che rispondono alle esigenze delle imprese biologiche ed occorre ricordare che i soggetti attuatori che saranno premiati, dovranno prevedere partenariati ampi costituiti con le imprese agricole ed agroalimentari, con le quali concordare la fattibilità dei progetti stessi e la reale applicabilità su vasta scala delle soluzioni trovate.

Il mondo biologico ripone grandi aspettative dalla Ricerca Applicata, consapevole che l’Agricoltura Biologica non sia già l’agricoltura dei nostri padri e/o dei nostri nonni, come qualche detrattore si ostina ancora a definire il biologico, quanto piuttosto l’agricoltura dei nostri figli o l’agricoltura del futuro. E non è fantascienza.