I prodotti biologici italiani sulle orme di Marco Polo

Per commercializzare prodotti biologici in Cina non è sufficiente la certificazione bio rilasciata ai sensi della normativa europea. Occorre acquisire una certificazione rilasciata da un ente certificatore autorizzato dal Governo sulla base della legge valevole in Cina. Questo presuppone che l’auditor incaricato sia cinese e venga spedito in Italia ad effettuare dei controlli aggiuntivi rispetto a quelli effettuati da CCPB.
Per raggiungere questo obiettivo, CCPB srl ha organizzato lo scorso 23 marzo un seminario per le aziende clienti, durante il quale l’ente certificatore nostro partner (GRIT-CERT) ha fornito le informazioni di base per ottenere la certificazione bio cinese.
Quali prodotti? Agricoli e trasformati
Innanzitutto, possono essere certificati solo i prodotti del settore food appartenenti ad una lista positiva e non la totalità; inoltre, possono essere certificati gli alimenti per animali e i prodotti tessili. Ricordiamo che i prodotti tessili non possono essere certificati ai sensi della normativa europea e quindi si tratta di un’opportunità per i nostri produttori di abbigliamento Made in Italy.
Per quanto concerne i prodotti trasformati, almeno il 95% degli ingredienti biologici di cui si compone il prodotto finito deve essere certificato secondo la legge cinese, mentre il restante 5% può essere certificato secondo il Regolamento Ce 834/2007.
La cosa importante da sapere è che tutta la filiera di fornitura, compresa la produzione primaria deve rispettare le regole cinesi; non tutti i singoli produttori agricoli devono essere però controllati dall’auditor cinese, ma è sufficiente un controllo a campione in base alla radice quadrata del numero di fornitori che, ricordiamolo, devono essere in ogni caso certificati ai sensi della normativa europea.
Alle aziende agricole e alle aziende di trasformazione è richiesto di dimostrare la conformità dei loro processi produttivi, allegando dove necessario delle analisi chimiche delle acque, del suolo e dell’aria che forniscano evidenze oggettive.
Etichettatura
Per essere esportati in Cina i prodotti biologici destinati al consumatore finale devono rispettare le regole di etichettatura cinesi le quali prevedono l’applicazione del logo con i colori ufficiali e senza possibilità di utilizzarlo in bianco, nero o loro combinazioni; le regole cinesi prevedono l’applicazione di appositi stickers sulle confezioni destinate a questo mercato. Si tratta di etichette riportanti un codice alfanumerico di 17 numeri che sono diversi per prodotto certificato e per tipologia di contenitore. In questo modo, si garantisce la tracciabilità della filiera e l’identificazione dell’organizzazione certificata e dei singoli lotti. Queste etichette vanno richieste all’ente certificatore che poi le invia entro 5 giorni, tramite corriere, all’organizzazione certificata.
Per le materie prime o i semilavorati, l’ente certificatore rilascia al venditore italiano un certificato di transazione che copre la vendita B2B al cliente cinese che poi trasformerà gli ingredienti in prodotto finito. Stessa cosa accade per la commercializzazione dei prodotti finiti all’ingrosso tra società commerciali. I tempi di emissione del certificato di transazione sono di 2 giorni lavorativi.
e-commerce
Per le aziende italiane è interessante conoscere questa altra possibilità ovvero che è possibile commercializzare in Cina prodotti biologici certificati secondo il Regolamento Europeo n.834/2007, ma solamente se la vendita e l’acquisto avvengono tramite il canale e-commerce; per la legge cinese il consumatore è libero di acquistare prodotti bio non in regola con la legge nazionale, ma solo per farne un uso personale di autoconsumo.
Costi
I costi di certificazione dipendono dal numero di analisi necessarie per dare evidenza della conformità e dai costi delle etichette (stickers); dipendono anche dal tempo di audit necessario a verificare ogni azienda di trasformazione coinvolta nella filiera produttiva e il numero di produttori agricoli da cui si origina la materia prima destinata al mercato cinese. Infine, occorre computare i costi di viaggio e soggiorno dell’auditor cinese. Il costo di certificazione deve essere pagato dalle aziende italiane direttamente all’ente certificatore cinese che provvede a stilare ed inviare un preventivo sulla base dei dati che le aziende invieranno direttamente ad esso.
Per maggiori info
Per ogni necessità di chiarimento ulteriore e per ricevere l’indirizzo email della persona di contatto con l’ente certificatore cinese, le aziende clienti di CCPB possono contattare Ilaria Santi 071/7916316 isanti@ccpb.it oppure Davide Pierleoni 071/7916313 dpierleoni@ccpb.it.
Certificazione: I prodotti biologici italiani sulle orme di Marco Polo
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