Come la biodiversità può ridurre gli impatti ambientali in agricoltura
Pubblicato il: 06/09/2017
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I processi di produzione agroalimentari sono sostenibili quando impattano il meno possibile sull’ambiente e quando consentono alle generazioni future di poter perpetuare i cicli produttivi, cioè quando le risorse utilizzate per attuare quei cicli si trasformano in “output” e i rifiuti si possono riciclare e vengono riutilizzati in cicli produttivi successivi.
Ridurre l’impatto ambientale dei processi di produzione sugli ecosistemi agricoli è una priorità ormai da diverso tempo ed è entrata nell’agenda politica mondiale e soprattutto nella coscienza comune. Sono passati quasi 2 anni dall’entrata in vigore della legge a tutela della Biodiversità n°194/2015 (qui PDF): la legge prevede l’Istituzione di un Sistema nazionale della biodiversità agraria e alimentare dotato di quattro strumenti operativi:

- Anagrafe della biodiversità, dove saranno indicate le risorse genetiche a rischio di estinzione
- Comitato permanente, che garantirà il coordinamento delle azioni tra i diversi livelli di governo
- Rete nazionale, che si occuperà di preservare le risorse genetiche locali
- Un sistema di banche dati contenenti le risorse genetiche presenti su tutto il territorio italiano.
- Avvio di un Piano nazionale sulla biodiversità di interesse agricolo;
- Istituzione di un Fondo di tutela per sostenere le azioni degli agricoltori e degli allevatori;
- Interventi per la ricerca sulla biodiversità agraria e alimentare, sulle tecniche necessarie per favorirla, tutelarla e svilupparla.