Prodotti vegani: una visione del cibo del futuro
Pubblicato il: 07/06/2017
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Se si fa una rassegna di notizie che riguardano l’alimentazione vegana e vegetariana, si scopre sempre che sono legate a una visione del cibo e dell'alimentazione del futuro. Se ne è avuto un esempio durante il recente Seed&Chips, The Global Food Innovation Summit di inizio maggio a Milano.
In quella sede sono tati in molti a pensare all’innovazione alimentare come strettamente connessa al vegan. Perché? La ragione è nota: con l’aumento costante della popolazione mondiale non sarà sostenibile tenere l’attuale livello di consumo di carne e pesce. Non c’è spazio, né risorse naturali per farlo. Allora bisogna pensare “allo sviluppo di alimenti vegani capaci di rappresentare perfetti sostituti di derivati animali sia in materia di sostenibilità che di sapore, in grado di conquistare anche i più accaniti carnivori”.
Per citare qualche esempio Seed&Chips ha dato spazio a start-up che fanno ricerca sulle alghe, o altre che sperimentano tecniche di irrigazione per aumentare la produttività nella coltivazione di frutta e verdura in condizioni difficili, tipo con poca acqua o troppo sole.
Sperimentazione e ricerca che avranno tempo di essere affinate. Nel frattempo per chi già è interessato al vegan CCPB da qualche anno affianca il lavoro sull’ortofrutta, soprattutto biologica, con la proposta di una certificazione per prodotti vegani.
Il principio è il “prodotto o alimento sia stato ottenuto escludendo qualsiasi sostanza di derivazione animale in ogni fase della sua realizzazione”. Per questo la certificazione è suddivida in tre opzioni:
In quella sede sono tati in molti a pensare all’innovazione alimentare come strettamente connessa al vegan. Perché? La ragione è nota: con l’aumento costante della popolazione mondiale non sarà sostenibile tenere l’attuale livello di consumo di carne e pesce. Non c’è spazio, né risorse naturali per farlo. Allora bisogna pensare “allo sviluppo di alimenti vegani capaci di rappresentare perfetti sostituti di derivati animali sia in materia di sostenibilità che di sapore, in grado di conquistare anche i più accaniti carnivori”.
Per citare qualche esempio Seed&Chips ha dato spazio a start-up che fanno ricerca sulle alghe, o altre che sperimentano tecniche di irrigazione per aumentare la produttività nella coltivazione di frutta e verdura in condizioni difficili, tipo con poca acqua o troppo sole.
Sperimentazione e ricerca che avranno tempo di essere affinate. Nel frattempo per chi già è interessato al vegan CCPB da qualche anno affianca il lavoro sull’ortofrutta, soprattutto biologica, con la proposta di una certificazione per prodotti vegani.
Il principio è il “prodotto o alimento sia stato ottenuto escludendo qualsiasi sostanza di derivazione animale in ogni fase della sua realizzazione”. Per questo la certificazione è suddivida in tre opzioni:
- PRODOTTO: tutti gli ingredienti, coadiuvanti, ausiliari di fabbricazione utilizzati non possono essere di derivazione animale;
- PRODOTTO & PACK: le garanzie del livello base sono estese anche ai materiali di imballaggio, inclusi i materiali non a contatto con il prodotto;
- FILIERA: comprende controlli a campione su tutti i siti della filiera, applicabile fino alle aziende agricole produttrici le materie prime vegetali utilizzate per l’ottenimento del prodotto.
Certificazione: Prodotti vegani: una visione del cibo del futuro
Tags: prodotti vegetariani, vegan
