Il Biologico viaggia a gonfie vele ma cerca compagni di avventura
Pubblicato il: 09/02/2017
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È appena stato pubblicato un volume (disponibile qui PDF) che illustra le analisi svolte dal CREA - Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'Economia Agraria nell’ambito del progetto “Stili Alimentari e Sostenibilità delle Filiere Biologiche” (SAFEBIO), coordinato dall’ex Istituto Nazionale di Economia Agraria e finanziato dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali.
Il Progetto SAFEBIO si è posto l’obiettivo di studiare stili alimentari con diverso grado di sostenibilità valutandone i profili economici, nutrizionali e ambientali, confrontando in particolare uno stile alimentare caratterizzato dal consumo di alimenti biologici con uno stile di consumo convenzionale.
La ricerca conclude che “negli ultimi quaranta anni gli stili di acquisto e consumo degli alimenti sono mutati, trainati da profonde modificazioni negli stili di vita, con l’aumento del consumo extradomestico e la destrutturazione dei pasti che si presentano tuttavia più variegati. Aumenta in particolare l’acquisto di alimenti percepiti come in grado di soddisfare precise esigenze del consumatore: i cosiddetti “credence foods”, a cui si ascrivono diverse categorie di prodotti con qualità intrinseche o estrinseche, tra cui quelli biologici”.
Lo studio rivela però che tra i driver che guidano le scelte non esiste solo il Biologico.
Infatti gli Autori segnalano che “Al riguardo va anche considerato come i consumatori, accanto ad una maggiore attenzione verso la propria salute, stiano esprimendo anche una crescente preoccupazione per le questioni ambientali (e non solo): il dibattito sui regimi alimentari sostenibili è dunque aperto e le componenti da considerare sono molteplici e in evoluzione.”
Per questo motivo CCPB srl, sempre attento all’evoluzione degli stili di consumo, propone alle aziende agro-alimentari una serie di certificazioni in linea con queste nuove esigenze, a partire dalla Certificazione Vegana e Vegetariana e dalla certificazione della Biodiversità, passando per le certificazioni ambientali vere e proprie, come la Carbon and Water Footprint e fino alla Dichiarazione Ambientale di Prodotto basata sul Life Cycle Assessment (LCA).
