Sono cambiate davvero le regole per l'export bio negli Stati Uniti?
Pubblicato il: 07/09/2016
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Negli ultimi due mesi i nostri uffici hanno ricevuto parecchie telefonate, sull’onda di una preoccupazione che sorge da una errata descrizione di alcuni fatti legati all’applicazione del regolamento USDA-NOP.
Antefatto: nel febbraio del 2012, la Commissione Europea ed il Governo degli Stati Uniti siglano, durante il Biofach a Norimberga, un accordo di equivalenza (US-EU Organic Equivalency Arrangement), con il quale viene sancito che i prodotti biologici certificati secondo uno dei due regolamenti sono equivalenti – tranne pochissime eccezioni – a quelli dell’altro regolamento, e pertanto possono essere esportati senza necessità di certificazioni aggiuntive e fregiarsi indistintamente del logo europeo e/o di quello americano.
Dopo questo accordo, rimane in ogni caso la facoltà per gli operatori europei, di farsi certificare direttamente in conformità al Regolamento USDA-NOP. Questa scelta implica però il completo soddisfacimento di tutti i requisiti del Regolamento USDA-NOP, esattamente come avveniva prima dell’accordo di equivalenza, in quanto i contenuti del Regolamento USDA-NOP non sono stati modificati a seguito di tale accordo.
In altri termini, ad un operatore europeo certificato in conformità al Reg. CE 834/2007 è concesso di esportare negli Stati Uniti grazie all’accordo di equivalenza, oppure l’operatore stesso può scegliere di essere certificato ai sensi del Regolamento USDA-NOP: in questo caso il prodotto deve essere conforme a tutti i requisiti del regolamento americano, incluso quello relativo alla certificazione della materie prime che lo costituiscono, che devono quindi essere certificate NOP fin dalla produzione primaria delle aziende agricole e lungo tutti i passaggi successivi lungo la filiera. Nel caso di esportazione verso gli USA di prodotti equivalenti, ogni spedizione deve essere accompagnata dal NOP Import Certificate emesso dall’Ente di certificazione, documento non necessario invece per l’esportazione di prodotti certificati in conformità al Reg. USDA-NOP.
Purtroppo alcuni organismi di certificazione hanno interpretato l’accordo di equivalenza in modo più largo, accettando all’interno di prodotti etichettati e certificati in conformità al NOP, anche ingredienti che non lo erano, ritenendo sufficiente la certificazione europea. Il fatto è stato esaminato dalle autorità americane che hanno imposto agli organismi e di conseguenza agli operatori di adeguarsi ai requisiti del regolamento USDA-NOP.
In conclusione, le regole non sono mai cambiate: chi vuole esportare dall’altra parte dell’Atlantico lo può fare sia con la certificazione europea che con la certificazione americana, l’importante è il pieno rispetto dei requisiti (ed il corretto passaggio delle informazioni nel rapporto cliente-fornitore; in altri termini i requisiti devono essere chiaramente stabiliti nelle commesse).
CCPB è in grado di offrire entrambe le tipologie di servizi di certificazione, in quanto in possesso dei necessari accreditamenti; i ns. uffici sono a disposizione per ogni ulteriore informazione.
Antefatto: nel febbraio del 2012, la Commissione Europea ed il Governo degli Stati Uniti siglano, durante il Biofach a Norimberga, un accordo di equivalenza (US-EU Organic Equivalency Arrangement), con il quale viene sancito che i prodotti biologici certificati secondo uno dei due regolamenti sono equivalenti – tranne pochissime eccezioni – a quelli dell’altro regolamento, e pertanto possono essere esportati senza necessità di certificazioni aggiuntive e fregiarsi indistintamente del logo europeo e/o di quello americano.
Dopo questo accordo, rimane in ogni caso la facoltà per gli operatori europei, di farsi certificare direttamente in conformità al Regolamento USDA-NOP. Questa scelta implica però il completo soddisfacimento di tutti i requisiti del Regolamento USDA-NOP, esattamente come avveniva prima dell’accordo di equivalenza, in quanto i contenuti del Regolamento USDA-NOP non sono stati modificati a seguito di tale accordo.
In altri termini, ad un operatore europeo certificato in conformità al Reg. CE 834/2007 è concesso di esportare negli Stati Uniti grazie all’accordo di equivalenza, oppure l’operatore stesso può scegliere di essere certificato ai sensi del Regolamento USDA-NOP: in questo caso il prodotto deve essere conforme a tutti i requisiti del regolamento americano, incluso quello relativo alla certificazione della materie prime che lo costituiscono, che devono quindi essere certificate NOP fin dalla produzione primaria delle aziende agricole e lungo tutti i passaggi successivi lungo la filiera. Nel caso di esportazione verso gli USA di prodotti equivalenti, ogni spedizione deve essere accompagnata dal NOP Import Certificate emesso dall’Ente di certificazione, documento non necessario invece per l’esportazione di prodotti certificati in conformità al Reg. USDA-NOP.
Purtroppo alcuni organismi di certificazione hanno interpretato l’accordo di equivalenza in modo più largo, accettando all’interno di prodotti etichettati e certificati in conformità al NOP, anche ingredienti che non lo erano, ritenendo sufficiente la certificazione europea. Il fatto è stato esaminato dalle autorità americane che hanno imposto agli organismi e di conseguenza agli operatori di adeguarsi ai requisiti del regolamento USDA-NOP.
In conclusione, le regole non sono mai cambiate: chi vuole esportare dall’altra parte dell’Atlantico lo può fare sia con la certificazione europea che con la certificazione americana, l’importante è il pieno rispetto dei requisiti (ed il corretto passaggio delle informazioni nel rapporto cliente-fornitore; in altri termini i requisiti devono essere chiaramente stabiliti nelle commesse).
CCPB è in grado di offrire entrambe le tipologie di servizi di certificazione, in quanto in possesso dei necessari accreditamenti; i ns. uffici sono a disposizione per ogni ulteriore informazione.
Certificazione: Sono cambiate davvero le regole per l’export bio negli Stati Uniti?
Tags: biologico, import export, Stati Uniti, USDA-NOP

