Residui di pesticidi: alla ricerca di un’armonizzazione europea

Pubblicato il: 13/04/2015

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Residui di pesticidi: alla ricerca di un’armonizzazione europea
Il tema del riscontro dei residui di pesticidi in prodotti da agricoltura biologica è sempre scottante. Buona parte delle problematiche ad esso relative risultano provenire da una mancanza di indicazioni univoche e precise a livello di legislazione europea. La gestione del prodotto biologico “contaminato” è difatti demandato, nel migliore dei casi, alle indicazioni diramate dai vari Stati membri, o addirittura a linee guida predisposte da associazioni di categoria. banner cocinella in voloIn Italia è il DM 309 del 13/01/2011 a stabilire che per i prodotti fitosanitari il cui utilizzo è impiegato in agricoltura convenzionale, il limite inferiore al di sopra del quale non è concepibile la certificazione biologica è di 0.01 mg/Kg (relativa al prodotto fresco). Al di sotto di tale soglia è comunque necessario che l’organismo di certificazione verifichi l’accidentalità della contaminazione, che deve inoltre risultare tecnicamente inevitabile. Tale posizione spesso porta a problematiche “commerciali” per cui fornitori europei consegnano ai “nostri” del prodotto con tracce di pesticidi al di sopra del fatidico 0.01 mg/Kg e quindi non certificabile ai sensi della normativa nazionale, ma certificabile secondo le disposizioni straniere (seppur ancora europee); non è raro infatti che taluni fornitori esteri rifiutino il reso del prodotto contaminato perché in linea con quanto previsto con la normativa del proprio Paese. Per evitare qualsiasi problema, è consigliabile che i nostri operatori si tutelino pretendendo - per contratto - un prodotto che corrisponda a determinate caratteristiche, anche analitiche, prevedendo il reso immediato in caso di problemi relativi a contaminazioni di una certa entità. A ulteriore conferma della delicatezza ed attualità del problema, il Consiglio europeo “Agricoltura e pesca” riunitosi a Bruxelles lo scorso 16 marzo ha affrontato il tema, in ottica di una eventuale revisione del regolamento attuale. Pur avendo concordato sulla necessità di adottare un approccio comune a livello europeo, tra gli Stati Membri non c’è ancora alcun accordo in materia. Se alcuni paesi prevedono una tolleranza zero in materia di pesticidi, altri hanno invece proposto una differenziazione circa la natura della contaminazione, con relative misure adottate: inevitabile, evitabile e deliberata. La speranza comunque è quella di riuscire ad arrivare quanto prima ad una chiara e univoca indicazione, che tuteli parimenti tutti i soggetti coinvolti, in primis il consumatore. Per approfondire il discorso relativo alle contaminazioni, ne avevamo scritto qui.