Accordo Federbio, una filiera del biologio più sicura

Pubblicato il: 05/03/2013
Accordo Federbio, una filiera del biologio più sicura

Tracciabilità e sicurezza alimentare, due argomenti piuttosto discussi in questi giorni e su cui la filiera del biologico si porta avanti. Come già raccontato durante BioFach, Federbio ha siglato un accordo la software house austriaca Intact per Ecert, una piattaforma informatica di tracciabilità di tutte le fasi di produzione biologica: coltivazione, trasformazione, commercializzazione. Un sistema che, a pieno regime, controllerà tutta la superficie produttiva, le compravendite, e che vedrà coinvolte le aziende italiane più importanti e tutti gli enti di certificazione di Federbio, tra cui CCPB.

Parlando con Lino Nori, presidente di Consorzio il Biologico, vediamo qual è la portata di questo storico accordo.

“La premessa è che il biologico italiano e le sue opportunità sono in pieno boom da anni, e i margini di crescita sono ancora tanti. Nasce allora l'esigenza di aumentare le garanzie di sicurezza e affidabilità per operatori e consumatori. Un discorso che vale, a prescindere da frodi e simili brutti episodi. Con questi successi infatti fornire garanzie diventa più complesso: aumentano i volumi di produzione, la varietà e la provenienza delle materie prime. Se tutta la filiera è più complessa, necessita allora una gestione più potente e moderna. Ecert è un sistema affidabile, semplice e senza aggravi di lavoro per le aziende. Cominceremo con i produttori di cereali e mangimi, un settore dove ci sono più importazioni e quindi più rischi, lo implementeranno con il prossimo raccolto di giugno, poi si passerà agli altri comparti”.

  • Come funziona Ecert?

“Ecert è come un enorme banca dati gestionale, che funziona se tutti gli attori in gioco partecipano. Facciamo un esempio: un trasformatore che lavora i mangimi attraverso Ecert può verificare quali produttori di cereali vendono quali e quanti tipi, dove etc; a sua volta il trasformatore attraverso la piattaforma informatica può esser contattato da un allevatore, e così la filiera del biologico procede fino alla grande distribuzione e al consumatore. Ogni fase è garantita e certificata, tutti hanno certezze e la serenità per lavorare al meglio”.

  • Un accordo che arriva proprio quando i numeri italiani e mondiali dicono che il biologico va sempre meglio. Ecert può aiutare a fare un passo ancora più grande?

"Certo, perché pone l'Italia al centro dell'attenzione. Siamo il primo grande paese che adotta un simile sistema. Avremo uno slancio in più, desteremo reazioni e interesse ovunque, perché ovunque ci sono esigenze e problemi simili ai nostri. Ora bisogna solo mettersi la lavoro".

  • Una maggiore sicurezza della filiera comporta anche maggiori costi?

"Il sistema non incide sui costi che saranno di implementazione iniziale, con relativa formazione, e di gestione. Il costo per unità di prodotto è quasi invisibile, irrilevante rispetto ad altri fattori. I consumatori avranno un grande vantaggio, senza quasi pagarlo. E con una maggiore serenità tutti lavoreranno meglio, e i ritorni economici arriveranno per tutti".